Il comune di Bronte

Vacanza a Bronte. Il Comune di Bronte con il suo territorio di 24.990 ettari è situato sopra un pendio lavico della zona nord-ovest dell’Etna da cui domina la valle del Simeto.

Da qualunque parte si volga lo sguardo si offrono all’osservatore le immagini della variegata campagna siciliana.Il territorio di Bronte è caratterizzato da una vasta gamma di produzioni agricole fra cui olive, fichi d’India, mandorle, castagne, nocciole, uva, pere, pesche e pistacchi che convivono su un suolo contraddistinto da terre vulcaniche e argillose.

I primi abitanti del territorio di Bronte, intorno al X a.C., furono i Sicani a cui seguirono i Siculi. Le testimonianze della loro presenza sono custodite dal massiccio roccioso di monte Bolo e dal suo cosiddetto “castello“, che domina dall’alto gran parte della regione circostante. Di seguito si hanno testimonianze della presenza di cartaginesi, siracusani, mamertini e romani.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e quindi la nascita dell’Impero Romano d’Oriente, a Bronte si registra una significativa presenza bizantina.In seguito il territorio fu occupato dagli Arabi tra il VII e VIII sec d.C., attratti anche dalla ricchissima produzione agricola. Anche se la dominazione araba potrebbe apparire una tirannia, Bronte ne ha tratto molti vantaggi soprattutto con la conoscenza di nuove tecniche nell’agricoltura, come, per esempio, l’innesto del pistacchio del terebinto.
Durante le guerre che portarono all’espulsione degli Arabi molto importante fu la battaglia vinta dal generale cristiano Giorgio Maniace che si svolse proprio nella pianura dove prende forma il fiume Simeto e che diede il nome alla località ancora oggi esistente.Dopo la riconquista normanna e nei secoli seguenti il territorio di Bronte visse le vicende del Regno delle Due Sicilie.Nel 1535 venne emanato da Carlo V l’atto di costituzione del Comune di Bronte riunendo 24 casali preesistenti in un’unica università che denominò “Bronte”.Durante la dominazione borbonica, il 10 ottobre 1799, il re di Napoli Ferdinando IV donò l’abbazia di Maniace, con l’annesso territorio, all’ammiraglio inglese Orazio Nelson, nominandolo “Duca di Bronte”, quale ricompensa per l’aiuto ricevuto nella repressione della Repubblica Partenopea.
Durante il Risorgimento, nei primi giorni di Agosto del 1860, il paese fu protagonista dei cosiddetti ‘Fatti di Bronte’, in quanto i contini interpretarono male la spedizione di Garibaldi pensando che si sarebbe preceduto alla divisone dei terreni dei grandi latifondi. Gli avvenimenti si conclusero con un processo sommario e la fucilazione di alcuni dei protagonisti voluta dal generale garibaldino Nino Bixio.Giovanni Verga scrisse la novella ‘Libertà’ ispirata appunto a questi avvenimenti.

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