La grotta dei lamponi sull’Etna

La Grotta dei Lamponi è una galleria di scorrimento lavico, scoperta nel 1965 da un gruppo di escursionisti della Sezione CAI.

Essa prende il nome dalla presenza di cespugli di lamponi in uno dei due ingressi.

E’ una delle gallerie più lunghe fra quelle conosciute, infatti la sua lunghezza supera i 700 m. L’apertura della grotta è stata creata dal crollo del tetto che si apre lungo un ripido pendio; questa entrata divide la galleria in due parti, il tratto a valle e quello a monte.

Il tratto a monte, lungo 300 m, si percorre con poca difficoltà ed è il meglio conservato, infatti si procede su un pavimento pianeggiante di scorie laviche, ostruite in alcune parti da blocchi di crollo. In questo tratto, a circa 150 m del primo varco, è presente un secondo ingresso, creato da un secondo crollo.

Oltrepassato questo secondo ingresso, dopo circa 150 m, si possono osservare due aperture che indicano l’uscita del tratto.

La galleria termina con una parete rocciosa, probabilmente la zona in cui la lava sgorgava e alimentava il condotto.

Il tratto a valle, lungo circa 250 m, inizia con una leggera pendenza a pochi metri dalla superficie per poi entrare dentro la cavità vulcanica. Esso è caratterizzato da coni di crollo che rendono difficile la percorrenza mentre si osservano lungo le pareti delle larghe mensole.

Essa si raggiunge lasciando la Mareneve all’altezza del rifugio Brunek e imboccando un ampio sentiero che porta alla caserma Pitarrona, dove si devono lasciare le macchine, passando la sbarra si inizia a percorrere la pista Alto montana per circa 6,5 km.

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