Il fiume Alcantara

Con l’istituzione nel 2001 del Parco Fluviale, il primo del genere in Sicilia, il fiume Alcantara è diventato, grazie ai particolarissimi aspetti geologici, uno dei luoghi più visitati da italiani e stranieri.

Il fiume nasce dai Nebrodi e sfocia poco distante da Taormina, precisamente a Naxos; è lungo circa 50 km e segna il confine tra le province di Catania e Messina. L’Alcantara si caratterizza per le sue acque fredde anche in estate, ma è famoso soprattutto per le sue ‘gole’ che ricadono nella provincia di Messina.

Ma il fiume non è importante solo gole ma anche per i tratti del suo corso che scorrono immersi nel verde di una ricca vegetazione composta da numerose specie di salici, platani e ontani, oltre che da molte piante acquatiche. Nelle sue acque vivono molti tipi di pesci come la trota, la carpa, la tinca e l’anguilla, oltre a diverse specie di rettili e rane.

La presenza dell’ambiente umido favorisce anche l’insediamento stanziale o stagionale di tante varietà di uccelli. La vegetazione che lo contorna è abitata da lepri, conigli, volpi, istrici, martore e donnole.

Per tutti questi motivi il fiume Alcantara ricopre una grande importanza biologica ed ecologica. Lungo il suo corso sono visibili i resti di molti edifici industriali, come frantoi e palmenti, che utilizzavano come fonte di energia le sue acque e che sono testimonianza delle complesse attività economiche di cui era il perno.Ne sono testimonianza anche i resti di ponti che si possono osservare in molti tratti; essi sono costruiti tra le rocce, per collegare la costa jonica e quella tirrenica, infatti il nome Alcantara proviene dall’arabo “Al qantarah” che significa ponte.

Numerosi sono i monumenti visitabili nei paesi che lo costeggiano, ma fra tutte è consigliato, proprio perché sorge non lontana dal suo corso la chiesa bizantina della ‘Cuba’ di Santa Domenica che sorse nel territorio di Castiglione di Sicilia.

Ma l’Alcantara è famoso soprattutto per le sue gole. Si tratta di due alte pareti verticali a struttura colonnare, prodotte dall’erosione del basalto vulcanico che ha portato alla luce il cuore delle colate laviche scaturite dal vulcano Mojo, il più eccentrico dei crateri secondari dell’Etna.In questo tratto del fiume l’acqua scorre su un fondo fatto di ghiaia che è possibile attraversare dopo essere scesi dall’alta riva utilizzando un ascensore o le scale.Questa spettacolare manifestazione naturale attira in tutte le stagioni un gran numero di visitatori.

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One Response

  1. splendidoviaggio 12 Marzo 2016

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