Il cioccolato di Modica: origine e segreti della lavorazione

La Sicilia è patria di numerose eccellenze gastronomiche conosciute in tutto il mondo. Tra queste rientra senza alcun dubbio il cioccolato di Modica, dai siciliani chiamato anche “ciucculatta muricana”.

Qual è la sua origine?

Molto probabilmente sono stati gli spagnoli nel 16° secolo, durante la loro dominazione, ad introdurre questa particolare lavorazione del cioccolato nella Contea di Modica, sebbene la ricetta fosse stata ideata dal popolo degli Aztechi.  

Per questo straordinario popolo dell’Antico Messico, il cacao ricopriva un ruolo molto importante: veniva infatti considerato cibo nutriente simbolo di ottima posizione sociale, era inoltre considerato veicolo per comunicare con le divinità.

Il cioccolato di Modica veniva preparato dalle nobili famiglie modicane durante feste ed avvenimenti importanti, successivamente divenne un prodotto popolare conosciuto in tutto il mondo.

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Il cioccolato di Modica: Qual è la sua particolarità?

Ha una consistenza granulosa ottenuta dalla particolare lavorazione “a freddo” che non prevede la fase del concaggio. Parliamo della mescolatura per tempi molto lunghi degli ingredienti in apposite impastatrici dette appunto conche.

Come avviene la lavorazione?

Il primo segreto della sua lavorazione è la semplicità: ingredienti naturali e poco lavorati. Per la produzione del cioccolato di Modica vengono tostati e macinati semi di cacao provenienti dall’Africa, in particolare da Sao Tomè. Una voltato macinati, si forma una massa, alla quale non si aggiunge il burro di cacao, che viene riscaldata fino a quando non diventa fluida.

Successivamente, ad una temperatura di 40 gradi, viene aggiunto lo zucchero di canna o semolato e alcune spezie quali cannella, peperoncino, vaniglia o arancia. Questa temperatura fa si che i cristalli di zucchero non si sciolgano e rimangano integri all’interno della pasta. Il composto viene poi versato negli appostiti stampi di latta (in dialetto Ianni) che vengono sbattuti per far uscire le bolle d’aria e per renderlo omogeneo.

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Il risultato è una barretta di cioccolato grezza, opaca e dal colore nero scuro.

Fino agli anni 50, i semi di cacao venivano lavorati su uno spianatoio di pietra lavica a forma di mezzaluna, e poi venivano amalgamati con il pistuni, un mattarello cilindrico di pietra di diverso spessore in base alle varie fasi di lavorazione.

Il cioccolato di Modica è stato riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale e dal 2003 è nato il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica raggruppa circa venti produttori della città allo scopo di conseguire l’indicazione IGP e ottenere un disciplinare di produzione.

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