Itinerari di Sicilia : Palermo ed il versante occidentale

Il secondo percorso, quindi, riguarda la Palermo barocca

con le sue innumerevoli chiese. Solo per citarne le principali: la chiesa di s. Giuseppe dei Teatini in piazza Pretoria, la chiesa del Gesù e l’adiacente Casa Professa nel popolare quartiere di Ballarò, la chiesa del SS. Salvatore dalla cui cupola si gode una magnifica vista sulla città, la chiesa di s. Chiara, dell’Immacolata e di s. Maria della Pietà, s. Domenico.

Ma l’elenco potrebbe allungarsi all’infinito e sommarsi ai numerosissimi esempi di architettura civile dei tanti palazzi aristocratici sparsi un po’ dovunque.

Della Palermo Barocca ci piace piuttosto segnalare le chiese in cui si possono ammirare le decorazioni in stucco dei Serpotta (sec. XVIII)tour palermo

Giacomo in particolare- una famiglia di scultori che aveva inventato un tipo di stucco lucido talmente raffinato da somigliare al marmo. In questo percorso bisogna dunque andare a vedere l’Oratorio del Rosario di Santa Cita, l’Oratorio di san Lorenzo, la Chiesa di S. Francesco -notevole anche per la sua facciata romanica-, l’Oratorio di san Mercurio, l’Oratorio del Rosario presso la chiesa di S. Domenico e la chiesa di s. Agostino.

In tempi più moderni, Palermo ha vissuto un’altra, forse ultima, splendida stagione artistica, quella del liberty,tour palermo

a cavallo fra i sec. XIX e XX. Protagonista principale, ma non solo, ne fu Ernesto Basile, la cui opera multiforme è rappresentata soprattutto dai villini Florio, Ida e Favaloro, dall’Hotel Villa Igiea, dal Chiosco Ribaudo, ma soprattutto dal completamento del Teatro Massimo.

Anche nei dintorni di Palermo non mancano le occasioni per delle esclusive escursioni.

Uscendo da Palermo, in direzione di Messina, non si possono trascurare a Bagheria le sontuose Ville barocche che nel ‘700 le grandi famiglie aristocratiche fecero a gara a costruire: villa Butera, Valguarnera, Palagonia, Cattolica (dove sono in mostra i quadri donati dal grande pittore locale Renato Guttuso), sole per citare le più famose.

cala rossa

Di Cefalù abbiamo già detto.

L’entroterra della città una volta era famosa per la Conca d’oro, un’area alle porte della città coltivata ad agrumi, che ancora persiste ma in una consistenza fortemente ridimensionata dal disordinato espandersi dell’abitato in questa direzione.

Dei paesi della provincia segnaliamo soprattutto quelli che conservano, almeno nella struttura urbanistica, un’impronta del passato medievale: Caccamo, col suo castello, Castelbuono, Geraci Siculo, Petralia, uno dei principali centri del Parco delle Madonie. Nei pressi di Corleone, merita una gita il magnifico Bosco della Ficuzza, una volta riserva di caccia dei Borboni,   al cui interno si erano fatti costruire un’elegante Casina di caccia, recentemente rimessa a nuovo.

Un’altra tappa si consiglia di fare, soprattutto nel periodo pasquale, a Piana degli Albanesi dove, alla fine del XV secolo, trovarono rifugio gruppi di profughi in fuga dall’Albania invasa dai Turchi i cui discendenti, ancora oggi, hanno saputo conservare lingua, costumi e tradizioni religiose della loro terra di provenienza.

 

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