Sì, ok, il sole, le spiagge, il mare. Ma la Sicilia non è solo questo. Lo sanno bene i milioni di turisti che ogni anno la scelgono la Sicilia come meta per le loro vacanze.
Abbiamo selezionato per te, 50 luoghi che devi assolutamente visitare, che tu sia un viaggiatore o un siciliano che desidera scoprire la Sicilia con occhi diversi, questo link fa al caso tuo, cliccandolo infatti ti basterà seguire la progressione numerica per farti ispirare e organizzare una vacanza o un weekend straordinario e personalizzato, che riesca ad essere allo stesso tempo avventuroso e rilassante. Per stare lontani dallo stress della solita routine e farsi cullare dai ritmi lenti della vita isolana.
1. Catania – Una passeggiata in via Etnea, tra un arancino e una granita
Catania è la città più grande della Sicilia orientale, nonché la più trafficata. Dall’aeroporto Vincenzo Bellini raggiungi il centro città con l’Alibus (il bus diretto), fai una calma passeggiata in via Etnea, la via dello shopping etneo. Compra un arancino presso lo storico Bar Savia, di fronte alla villa Bellini e poi assaggia la granita al Bar Insigne. E non ti preoccupare per la dieta: in Sicilia devi proprio dimenticarla.
2. Catania – Via Crociferi e poi giù fino alla Pescheria
Non c’è via catanese più bella di via Crociferi, Patrimonio dell’Umanità Unesco che è il capolavoro del barocco catanese. Continua in via Etnea fino a via di Sangiuliano, una salita ripida e inaspettata. Arriva fino a metà e percorri via Crociferi, avrai davanti a te una chiesa più bella dell’altra, raggiungi via Garibaldi e lasciati guidare dalla facciata del Duomo che si intravede, arrivato in Piazza Duomo, raggiungi la fontana dell’Amenano e scendi i gradini lungo le mura cinquecentesche di Carlo V di Spagna, davanti a te il famoso Mercato del Pesce di Catania! E non puoi ripartire senza averlo visto.
3. La grotta lavica dell’eruzione del 1669 – Da vedere rigorosamente con un bicchiere di vino in mano
A Catania a pochi passi dalla pescheria c’è l’Ostello della Gioventù che ha una particolarità che lo rende unico: la grotta lavica della colata lavica del 1669. E’ necessario prenotare in tempo per una cena o un aperitivo e per scoprire il misterioso fiume sotterraneo che, secondo la leggenda…è il sangue del pastorello Aci?
4. Aci Castello – Quella terrazza sul mare…
Non c’è posto più bello dal quale ammirare i colori del sole che si specchia nel mare. Aci Castello deve il suo nome alla fortezza normanna eretta su di un preesistente fortezza antica, secondo alcune testimonianze, di origine bizantina e prima ancora di epoca romana. Il materiale nero di costruzione è il basalto lavico, si tratta di un’antica colata lavica sottomarina (pillow lava) di un’età radiometrica di circa 500.000 anni. Dalla sua terrazza, si gode un panorama mozzafiato.
5. Aci Trezza – La letteratura di Omero e quella di Verga in un posto solo
Si racconta che i faraglioni siano il risultato della furia di Polifemo, accecato da Ulisse. Si dice che sia stato il gigante a scagliarli in mare, nel tentativo di uccidere quel Nemo che gli aveva oscurato l’unico occhio. È solo la prima delle storie che si raccontano su Aci Trezza e sul suo mare. Che è lo stesso di padron ‘Ntoni e della Provvidenza di cui parla Giovanni Verga ne “I Malavoglia”, o del regista Luchino Visconti nel celebre film del 1948 “La Terra trema“. Di fatto è che qui, è possibile visitare la Casa del nespolo, così come il porticciolo turistico.
6. Etna – Il vulcano attivo più alto d’Europa
Andare in Sicilia e non ascendere il vulcano Etna sarebbe davvero un peccato! E ciò, vi costringerebbe a ritornare sull’Isola, almeno un’altra volta.
Dal 21 giugno del 2013, a Phnom Penh in Cambogia, il vulcano Etna viene proclamato “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
L’area è interessata da flora e fauna endemica, tra boschi lussureggianti e splendidi panorami, arrivare – guidati – ai crateri più facilmente accessibili vi farà scoprire paesaggi quasi lunari che sembrano portare in un altro mondo. Sono tantissime le escursioni che Sicilying organizza, basta scegliere quella che più ti piace!
7. Foce del fiume Simeto – Una parentesi naturalistica
È la tappa fissa di una enorme quantità di uccelli migratori. L’Oasi del fiume Simeto è il posto in cui il fiume si unisce con il mare. Un luogo in cui è facile vedere falchi e aironi, e osservare l’acqua dolce e l’acqua salata che si mescolano in un’area incontaminata.
8. Brucoli – Un prato sottomarino
La posidonia è un’alga piuttosto particolare: cresce a fili, come l’erba, e crea una sorta di prato sottomarino. La sua particolarità è che cresce solo dove l’acqua è pulitissima. Nelle insenature di Brucoli il mare è cristallino e si passeggia su prati di posidonia.
9. Caltagirone
Dal 2002 il centro storico di Caltagirone è Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Ma Caltagirone è soprattutto il posto in cui prendono sostanza due delle tradizioni che, più di tutte, fanno Sicilia: la ceramica calatina, una tradizione che parte dalla Grecia e arriva a oggi, rinnovata; e la tradizione dei Pupi Siciliani, che raccontano l’epica nei brani dei cantastorie.
10. Piazza Armerina
Il più celebre dei monumenti di Piazza Armerina è certamente la Villa Romana del Casale. Si tratta di 3500 metri quadrati di mosaici, databili tra il 320 e il 370 d.C. Diverse sono le ipotesi sul chi fosse il proprietario della Villa Romana, ma niente è dato certo.. Le notizie e le testimonianze storiche ci fanno apprendere come nell’antica Roma Imperiale, si era soliti edificare Ville sfarzose come questa di Piazza Armerina. Se anche tu vuoi visitarla, ogni prima domenica del mese, l’ingresso è gratuito, gli altri giorni si paga l’ingresso di €12.
11. Ortigia – l’Isola nell’Isola
Abbandonate le rocce laviche e nerissime del capoluogo etneo, a Siracusa la fa da padrone una pietra bianca che riflette la luce e Ortigia è il centro storico, una passeggiata tra le vie barocche, una granita alle mandorle di Avola – con la buccia – davanti al Duomo e una foto al mare là sotto.
12. Area marina protetta del Plemmirio – Le spiagge da conquistare
La Sicilia è piena di aree marine protette. Come tutti i luoghi che devono essere protetti, però, è necessario che arrivarci costi qualche – bellissima – fatica. In questo caso non si tratta d’altro che di una passeggiata al fresco, tra i sentieri costeggiati da alberi, prima di arrivare agli scogli dai quali immergersi.
12. laghetti di Cavagrande del Cassibile (SR) – Acqua dolce mon amour
Sono uno di quei luoghi che in Sicilia non ti aspetti, il fiume Cassibile ha scavato un canyon nella roccia. Una cava-grande, appunto, all’interno della quale si sono creati straordinari laghi d’acqua dolce e pulitissima, alimentati dall’acqua del fiume.
14. Noto – La scalinata, l’infiorata e le mandorle
L’Unesco se n’è accorto nel 2002, quando ha dichiarato il centro storico di Noto Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nel 2012, poi, è arrivato lo Slow Food, che ha reso le mandorle di Noto un presidio da valorizzare. Senza contare i vini DOC e l’olio di oliva extravergine DOP. A Noto c’è da rifarsi gli occhi, ma anche la bocca.
15. Riserva di Vendicari – Le spiagge più belle tra Noto e Marzamemi
La Tonnara, la Torre Sveva, la necropoli e le saline. Ma nella Riserva Naturale Orientata di Vendicari ci sono anche alcune delle spiagge più belle di Sicilia. La spiaggia di Eloro, la spiaggia Marianelli, la spiaggia di Vendicari e quella di San Lorenzo. Infine, Calamosche che, secondo Legambiente, è la spiaggia più bella d’Italia.
16. Fornace Penna – L’archeologia industriale in Sicilia
È stata definita una cattedrale laica sul mare. Ed effettivamente la Fornace Penna sembra proprio una basilica, a Punta Pisciotto. Era uno stabilimento di produzione di laterizi, finché, nel 1924, un incendio non la distrusse completamente. Alcuni attribuiscono il rogo ai socialisti, altri ai fascisti. Di recente, è stata set di un episodio del commissario Montalbano.
17. Ispica – Nelle grotte delle Cave
Sembra che fosse abitata già in età tardo-romana. Lo confermano le Cave d’Ispica, uno spettacolo suggestivo da ammirare di giorno, quando le necropoli preistoriche e le catacombe paleocristiane possono essere visitate. E di notte, quando lo spettacolo di luci regala un panorama mozzafiato. Scenario molto suggestivo anche durante il Presepe Vivente tra Dicembre e Gennaio.
18. Marzamemi – Una tonnara diventata un set cinematografico
Non è colpa di Marzamemi se l’essere stata costruita tutta attorno all’approdo del porto dei pescatori l’ha resa un borgo marinaro per eccellenza. C’è una tonnara di origine araba e non c’è posto dove mangiare il tonno lavorato più fresco. Sott’olio o sotto sale, non importa. A fine luglio ci fanno, ogni anno, il Festival del Cinema di Frontiera. Uno degli eventi culturalmente rilevanti più importanti dell’estate siciliana.
19. Portopalo
È il comune più a sud di Sicilia. Basta pensare che Tunisi, in linea d’aria, è un po’ più su. Ha un centro minuscolo tutto dedicato al porto, ma non c’è dubbio: la vera attrazione di Portopalo è il mare. Dimenticate il cellulare: qui è difficile trovare campo. Ogni tanto, però, il roaming permette di agganciarsi agli operatori maltesi.
20. Isola delle Correnti, l’incontro tra il mar Ionio e il Mediterraneo
Ci si arriva da una delle spiagge più trafficate di Portopalo, quella del campeggio Captain, che per i siciliani è più che un’abitudine: è uno stato mentale. A scegliere su quale versante dell’isolotto fare il bagno, si sceglie in realtà il mare: da una parte il mar Ionio, dall’altra il Mediterraneo che guarda l’Africa.
21. Modica
In siculo, Mùrika significava roccia dura e non coltivabile. È forse questa l’origine del nome di uno dei Comuni che della sua particolare conformazione – Modica, una città arroccata – ha fatto il suo punto di forza e dopo il terremoto del Val di Noto del 1693, la riedificazione fu fatta secondo lo stile settecentesco del tardo barocco siciliano. Fermatevi in piazza, mangiate gli “Impanatigghi“, un dolce tipico al Cioccolato di Modica, mandorle, noci e… carne macinata! Un must da assaggiare perchè la ricetta risale al tempo della dominazione spagnola con la Contea di Modica, una sorta di “empanadillas“. Dove poter comprare queste bontà? Anche all’Antica Dolceria Bonajuto.
22. Scicli, il cuore di Vigata di Il commissario Montalbano
Scicli o “Vigata”, la celebre cittadina inventata da Andrea Camilleri in cui muovere il suo Commissario Montalbano all’interno del commissariato che è il Comune di Scicli. Le testimonianze storiche di Scicli, sono varie e variegate, un mix di tradizione araba, normanna, e aragonese. Una cultura gastronomica è quella di coltivare i pomodori e poi si fanno seccare al sole, mentre, un dolce tipico è quello chiamato “Testa di Turco“, una sorta di bignè di pasta choux ripiano di crema pasticcera o ricotta di mucca.
23. Sampieri
È la frazione marinara di Scicli ed è un’insenatura naturale perfetta. Ha la forma di una conchiglia di sabbia finissima incastonata tra due braccia di roccia calcarea. Tra i centri limitrofi, Sampieri è anche quello con la vita notturna più vivace. Parliamo sempre di un paese di neanche mille abitanti, ma d’estate è tutta un’altra storia.
24. Marina di Modica
Anche Marina di Modica offre due alternative di tutto rispetto: gli scogli che degradano dolcemente in acqua, permettendo un accesso al mare comodo e piacevole; e la sabbia giallissima tipica di queste zone.
25. Donnalucata e Plaja Grande
Chilometri di dune sabbiose a perdita d’occhio. Tra Donnalucata e Plaja Grande l’accesso al mare non è quello che manca. Spesso è stato definito – a ragione – il lungomare più bello di Sicilia. Le case sono separate da da una stradina appena. E poi, fatevi un favore: aspettate il tramonto camminando verso la foce del fiume Irminio.
26. Punta Secca
Punta Secca è un borgo marinaro minuscolo e curatissimo, nel Comune di Santa Croce Camerina, qui il Commissario Montalbano ha la sua dimora. Le giornate d’estate scorrono lente tra il mare e la piazza. Fermatevi nell’unico bar che c’è, comprate una granita ai fichi, con noci intere e cioccolato fondente fuso.
27. Marina di Ragusa
Forse il posto più famoso di tutto il litorale. Marina di Ragusa ha un porto turistico che sembra una bomboniera e una lunga passeggiata sul lungomare. È piena di locali ed è vivace come le mete turistiche di massa sanno essere. Il mare è bello, il gelato è buono, i mercatini sulla strada sono divertenti.
28. Ragusa
La storia di Ragusa si può dividere in un prima e un dopo. Prima del terremoto del Val di Noto del 1693, che l’ha devastata, e dopo il terremoto, quando tutta la forza dei ragusani si cimentò nella ricostruzione. Lo stile? Naturalmente il tardo barocco siciliano! Adesso la città moderna è in alto, mentre il centro storico è a valle nominato Ragusa Ibla.
29. Ragusa Ibla
Perché la città vecchia, quella distrutta dal terremoto, si chiamava Hybla. È stata ricostruita sull’impianto medievale dell’insediamento che l’ha preceduta, ma con tutte le conoscenze e la voglia di stupire del XVIII secolo. Quattordici dei suoi monumenti sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.
30. Agrigento – Parti senza aver visto la Valle dei Templi?
Con una guida o senza, non importa. La Valle dei Templi, con tutta la sua maestosità, colpisce anche senza conoscere tutti i dettagli sugli stili delle colonne o sulle leggende degli dèi. Certo, quelli la rendono più affascinante. Ma provate a guardare il tramonto dal tempio di Zeus e qualunque pensiero passerà in secondo piano.
31. Scala dei turchi
Realmonte e la Scala dei Turchi. Salirci è facile, innamorarsene pure. La leggenda narra che la usassero i mori invasori per attraccare le loro imbarcazioni e raggiungere la popolazione locale in attacco. Oggi è uno spettacolo di calcare a rischio erosione, andate a vederla finché siete in tempo!
32. Eraclea Minoa – Foce dei Platani
Lo sapevate che in Sicilia ci sono anche spiagge nudiste? I naturisti isolani – e anche quelli che vengono da fuori – si danno appuntamento alla Foce dei Platani, a Eraclea Minoa, in provincia di Agrigento. Dieci minuti di camminata per arrivare a una spiaggia sabbiosa protetta da occhi indiscreti. Ma attenzione: non è mai stata autorizzata.
33. Mazara del Vallo e la sua Kasba
La più importante guida culinaria d’Italia, il Gambero rosso, prende il nome da un crostaceo che ha fatto la fortuna di Mazara del Vallo. Se ne pesca in grande quantità, lo si riconosce dal suo colore rubino intenso e vivace. Dopo una giornata in spiaggia, assaggiatelo freschissimo, crudo, con un po’ di limone, in uno dei tanti ristorantini di pesce di paese.
34. Terme di Sciacca
Sul monte Kronio, che sovrasta la cittadina di Sciacca, ci sono le Stufe di San Calogero. Si tratta di un posto unico al mondo, grotte naturalmente piene di vapore, saune offerte da Madre Natura. Tutta Sciacca, poi, è piena di stabilimenti termali: le acque calde e sulfuree che sgorgano dal terreno hanno permesso il fiorire di attività legate al benessere e alla salute. Cercate le piscine all’aperto, da cui si gode una splendida vista del mare.
35. Marsala
Marsala è famosa per due ragioni ma non bastano: è qui che sbarcò Garibaldi con i suoi Mille; dà il nome al vino che qui si produce, il cui colore è anche il Pantone del 2015. Per capire perché due sole ragioni non bastino, serve visitarla pronti a restare a bocca aperta.
36. Favignana
A guardarle dall’alto, le cale di Favignana servono a definire le cinquanta sfumature di blu. Il turchese di Cala Rossa, il blu intenso di Bue Marino, l’azzurro cielo di lido Burrone, il celeste di Cala Azzurra. Noleggiate una bicicletta al porto e riservatevi quattro giorni per passare da una spiaggia all’altra.
37. Saline di Trapani e Paceco
Tra i territori di Trapani e Paceco, ci sono più di mille ettari di terreno gestiti dal WWF. Si tratta della Riserva Naturale Orientata, all’interno della quale i mulini a vento e i mucchietti di sale raccolto si accumulano con precisione geometrica. Con un po’ di fortuna, mentre ci passate in mezzo vedete volare i fenicotteri rosa.
38. San Vito Lo Capo e la riserva naturale dello Zingaro
A settembre c’è il Festival del Cous Cous, ma per volerci andare tutto l’anno basta pensare alla spiaggia lunga tre chilometri che bagna San Vito Lo Capo. Oppure, se la spiaggia è ancora poco, ci si può immergere nella bellezza della Riserva dello Zingaro, l’unico tratto di costa siciliana che non ha una strada asfaltata che passa davanti al mare. Si entra a piedi. Ed è il suo bello.
39. Erice
Trovare foto di Erice senza la nebbia è un’impresa da titani. Fa poco più di 500 abitanti, arroccati tutti sulla sommità del monte Erice. Forse per il suo aspetto così alpino è stata inserita tra i borghi più belli d’Italia. Quando il cielo è limpido, ad aguzzare bene lo sguardo da Erice si vedono Ustica, Pantelleria, e perfino la Tunisia.
40. Mondello
Non c’è spiaggia, in Sicilia, famosa come la spiaggia di Mondello. Nell’eterno derby tra Catania e Palermo, i catanesi ci hanno provato per una vita a battere Mondello sul piano delle spiagge suggestive, ma non ci sono mai riusciti. I Borboni l’hanno definita «Un angolo di paradiso terrestre».
41. Bagheria
Con Baària di Giuseppe Tornatore ha ricominciato a fare quei film che gli riescono così bene: le storie universali delle persone e dei luoghi. In Baària Tornatore racconta Bagheria, la città delle ville barocche del ‘700. È il posto in cui i nobili di Palermo trascorrevano il periodo estivo. Adesso è un Comune popolosissimo e, allora come ora, i palermitani ci trascorrono l’estate.
42. Palermo
La bellezza di Palermo è quella delle città che sono state capitali di regni ricchi e che hanno conservato l’impronta nobiliare di chi le ha vissute. Ma è anche la bellezza della contaminazione: i normanni da una parte e gli arabi dall’altra. In mezzo, la città. Ed è proprio questa natura mischiata ad aver portato, nel 2015, sette monumenti di Palermo a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.
43. Cinisi
Tra la casa del giornalista Peppino Impastato e quella del mafioso Gaetano Badalamenti c’erano solo cento passi, lì a Cinisi. Ci sono volte che in vacanza si può pure fare un giro impegnato e andare, per esempio, alla casa-museo di Peppino Impastato, per scoprire che se c’è una cosa che una certa Sicilia ha nel dna è l’antimafia.
44. Cefalù
Un mare da sogno, una cinta muraria medievale, il duomo che porta con sé i ricordi delle dominazioni passate, eccellenti servizi ai cittadini. Cefalù è la città perfetta in cui passare una giornata un po’ a scoprire la storia e un po’ a riposarsi davanti al mare.
45. Tusa
A Tusa l’arte contemporanea è di casa. Per via del museo a cielo aperto Fiumara d’Arte – ideato dal mecenate Antonio Presti – che consiste in una serie di sculture posizionate lungo gli argini del fiume, che ormai è un delizioso torrente. Nel suo genere, è una delle aree culturali più grandi d’Europa.
46. Milazzo
Milazzo non è soltanto il porto per nuotare verso le isole Eolie. È anche una cittadina deliziosa, probabilmente tra le più sottovalutate della Sicilia orientale. Di sicuro, è il posto in cui si mangia la migliore panna montata artigianale del mondo. Che sulla granita al cioccolato fondente è un capolavoro. Provare per credere.
47. Isole Eolie
Le Isole Eolie hanno ciascuna una vocazione diversa dall’altra. Vulcano e Panarea sono quelle più festaiole, Lipari è quella un po’ per giovani un po’ per signori, Alicudi e Filicudi sono fatte per i più “wild” e avventurieri, Salina e Stromboli, sono per gli amanti della bellezza in senso stretto. Un arcipelago democratico.
48. Taormina
Comprate un biglietto per un concerto, uno qualunque. Tanto, con la cornice del Teatro Antico di Taormina pure un concerto in do minore per oboe solista sarebbe uno spettacolo commovente. Taormina, per il resto, è la bomboniera di Sicilia. Bella, precisa, perfetta. Ci sono pure le navette per lasciare la macchina in uno dei parcheggi e arrivare al centro senza intasarlo.
49. Gole dell’Alcantara
Un canyon lavico scavato dal fiume Alcantara, di acqua gelida che scende dritta dall’Etna. Le Gole sono un paesaggio straordinario, fatto per gli amanti della natura e delle emozioni. Fate attenzione: l’ingresso è gratuito. Accanto a quello – a pagamento – del parco privato, c’è la scaletta pubblica comunale. Certo, la scala è più scomoda dell’ascensore, ma pensate a quante calorie in meno.
50. Castello di Calatabiano
Continuando a parlare di scale e ascensori, c’è il Castello di Calatabiano. Arroccato sulla punta più alta di un monte, per salirci ci sono due strade: il ripidissimo sentiero a piedi, per percorrere il quale ci vuole poco più di un’ora di cammino, e l’ascensore panoramico a pagamento. Da lassù, la vista è un incanto e il recupero architettonico fa il resto.
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