Cosa fare in Sicilia: 50 luoghi da non perdere assolutamente

Sì, ok, il sole, le spiagge, il mare. Ma la Sicilia non è solo questo. Lo sanno bene i milioni di turisti che ogni anno la scelgono come meta per le vacanze estive. E lo sanno ancora meglio i siciliani, abituati a una terra tanto bella quanto completa di paesaggi, panorami e possibilità. Abbiamo selezionato i 50 luoghi che devi assolutamente visitare, che tu sia siciliano o un turista che vuole organizzare le proprie vacanze in questa meravigliosa isola. Un tour completo attraverso le vere bellezze siciliane. I posti da vedere sono ordinati in senso orario attorno alla Sicilia: da qualunque punto tu parta, ti basterà seguire la progressione numerica per godere di una vacanza straordinaria, che riesca a essere allo stesso tempo avventurosa e rilassante. Per stare lontani dallo stress del lavoro e farsi cullare dai ritmi lenti della vita su un’isola.

1. Catania – Una passeggiata in via Etnea, tra un arancino e una granita

Catania è la città più grande della Sicilia orientale, nonché la più trafficata. Dall’aeroporto Vincenzo Bellini vai in centro (c’è anche l’autobus diretto) e fai una calma passeggiata in via Etnea, la via dello shopping etneo. Compra un arancino da Savia, di fronte alla villa Bellini e poi assaggia una granita da Scardaci. E non ti preoccupare per la dieta: in Sicilia devi proprio dimenticarla.

Pedala dall'Etna al Mare! 

2. Catania – Via Crociferi e poi giù fino alla Pescheria

cosa fare in sicilia: pescheria di Catania
Pescheria di Catania

Non c’è via catanese più bella di via Crociferi. Patrimonio dell’Umanità Unesco, è il capolavoro del barocco catanese. Continua in via Etnea fino a via di Sangiuliano, una salita ripida e inaspettata. Arriva fino a metà e poi alza lo sguardo: avrai davanti una chiesa più bella dell’altra. Percorri via Crociferi fino a via Garibaldi, lì lasciati guidare dalla facciata del Duomo che si intravede. Poi chiedi a un passante: la pescheria, lo storico mercato del pesce di Catania, è a due passi. E non puoi ripartire senza averlo visto.

3. La grotta dell’Ostello – Da vedere rigorosamente con un bicchiere di vino in mano

C’è un locale a Catania, a pochi passi dalla Pescheria. Si chiama Ostello perché è proprio l’Ostello della gioventù. Oltre a essere piacevole passarci una serata senza pensieri, ha una particolarità che lo rende unico: la grotta. Chiedete ai camerieri di farvici entrare. Davanti ai tavolini, piazzati direttamente sulla pietra, scoprirete scorrere un fiume sotterraneo.

4. Aci Castello – Quella terrazza sul mare

cosa fare in sicilia: Acicastello
Scorcio di Acicastello

Non c’è posto più bello dal quale ammirare i colori del sole che si specchia nel mare. Aci Castello deve il suo nome alla fortezza normanna che domina la piazza principale del paese. E che crolla a strapiombo sul mare. Il castello, quando non ci si sposa nessuno dentro, è aperto al pubblico. E dalla sua terrazza si gode un panorama mozzafiato.

5. Aci Trezza – La letteratura di Omero e quella di Verga in un posto solo

Si racconta che i faraglioni siano il risultato della furia di Polifemo, accecato da Ulisse. Si dice che sia stato il gigante a scagliarli in mare, nel tentativo di uccidere quel Nemo che gli aveva oscurato l’unico occhio. È solo la prima delle storie che si raccontano su Aci Trezza e sul suo mare. Che è lo stesso di padron ‘Ntoni e della Provvidenza di cui parla Giovanni Verga ne “I Malavoglia”. La Casa del nespolo è in paese. Così come il porticciolo turistico.

6. Etna – Il vulcano attivo più alto d’Europa

cosa fare in sicilia: Veduta dell'Etna innevata dal porto di Catania
Veduta dell’Etna innevata dal porto di Catania

Andare in Sicilia e non salire in escursione sull’Etna sarebbe un terribile sbaglio. Che vi costringerebbe a tornare sull’Isola, almeno un’altra volta. Tra boschi lussureggianti e splendidi panorami, arrivare – guidati – ai crateri più facilmente accessibili vi farà scoprire paesaggi lunari che sembrano portare in un altro mondo.

Scala la vetta! 

7. Foce del fiume Simeto – Una parentesi naturalistica

È la tappa fissa di una enorme quantità di uccelli migratori. L’Oasi del fiume Simeto è il posto in cui il fiume si unisce col mare. Un luogo in cui è facile vedere falchi e aironi, e osservare l’acqua dolce e l’acqua salata che si mescolano in un’area incontaminata.

8. Brucoli – Un prato sottomarino

La posidonia è un’alga piuttosto particolare: cresce a fili, come l’erba, e crea una sorta di prato sottomarino. La sua particolarità è che cresce solo dove l’acqua è pulitissima. Nelle insenature di Brucoli il mare è cristallino e si passeggia su prati di posidonia.

9. Caltagirone

Dal 2002 il centro storico di Caltagirone è Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Ma Caltagirone è soprattutto il posto in cui prendono sostanza due delle tradizioni che, più di tutte, fanno Sicilia: la ceramica calatina, una tradizione che parte dalla Grecia e arriva a oggi, rinnovata; e i pupi siciliani, che raccontano l’epica nei brani dei cantastorie.

10. Piazza Armerina

Il più celebre dei monumenti di piazza Armerina è certamente la Villa romana del Casale. Si tratta di 3500 metri quadrati di mosaici, databili tra il 320 e il 370 dopo Cristo. Per molto tempo si è discusso su quale imperatore potesse essere stato il fortunato proprietario della Villa, ma per la verità nell’alta aristocrazia della Roma imperiale i palazzi monumentali erano una grande tradizione. La prima domenica di ogni mese, l’ingresso alla Villa è gratuito. Gli altri giorni si paga 10 euro.

11. Ortigia – l’Isola nell’Isola

cattedrale di Siracusa
La piazza principale di Siracusa e la sua cattedrale

Da qualunque punto la si guardi, da Ortigia traspare bellezza. Abbandonate le rocce laviche e nerissime del capoluogo etneo, a Siracusa la fa da padrone una pietra bianca che riflette la luce. Ortigia è una passeggiata tra le vie barocche, una granita alle mandorle – con la buccia – davanti al Duomo e una foto al mare là sotto.

12. Area marina protetta del Plemmirio – Le spiagge da conquistare

La Sicilia è piena di aree marine protette. Come tutti i luoghi che devono essere protetti, però, è necessario che arrivarci costi qualche – bellissima – fatica. In questo caso non si tratta d’altro che di una passeggiata al fresco, tra i sentieri costeggiati da alberi, prima di arrivare agli scogli dai quali immergersi.

Laghetti di Cavagrande
Laghetti di Cavagrande

13. Laghetti di Cavagrande – Acqua dolce mon amourI laghetti di Cavagrande del Cassibile sono uno di quei posti che in Sicilia non ti aspetti. Il fiume Cassibile ha scavato un canyon nella roccia. Una cava-grande, appunto, all’interno della quale si sono creati straordinari laghi d’acqua dolce e pulitissima, alimentati dall’acqua del fiume.

14. Noto – La scalinata, l’infiorata e le mandorle

Noto
Scalinata di Noto

L’Unesco se n’è accorto nel 2002, quando ha dichiarato il centro storico di Noto Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nel 2012, poi, è arrivato Slow Food, che ha reso le mandorle di Noto un presidio da valorizzare. Senza contare i vini DOC e l’olio DOP. A Noto c’è da rifarsi gli occhi. Ma anche la bocca.

15. Riserva di Vendicari – Le spiagge più belle tra Noto e Marzamemi

La Tonnara, la Torre Sveva, la necropoli e le saline. Ma nella riserva naturale orientata di Vendicari ci sono anche alcune delle spiagge più belle di Sicilia. Quella di Eloro è una, poi la spiaggia Marianelli, la spiaggia di Vendicari e quella di San Lorenzo. Infine, Calamosche che, secondo Legambiente, è la spiaggia più bella d’Italia.

16. Fornace Penna – L’archeologia industriale in Sicilia

È stata definita una cattedrale laica sul mare. Ed effettivamente la fornace Penna sembra proprio una basilica, a Punta Pisciotto. Era uno stabilimento di produzione di laterizi, finché, nel 1924, un incendio non la distrusse completamente. Alcuni attribuiscono il rogo ai socialisti, altri ai fascisti. Di recente, è stata set di un episodio del commissario Montalbano.

17. Ispica – Nelle grotte delle Cave

Sembra che fosse abitata già in età tardo-romana. Lo confermano le Cave d’Ispica, uno spettacolo suggestivo da ammirare di giorno, quando le necropoli preistoriche e le catacombe cristiane possono essere visitate. E di notte, quando lo spettacolo di luci regala un panorama mozzafiato.

18. Marzamemi – Una tonnara diventata un set cinematografico

Marzamemi
Marzamemi

Non è colpa di Marzamemi se l’essere stato costruita tutta attorno all’approdo del porto dei pescatori l’ha reso un borgo marinaro per eccellenza. C’è una tonnara di origine araba e non c’è posto dove mangiare il tonno lavorato più fresco. Sott’olio o sotto sale, non importa. A fine luglio ci fanno, ogni anno, il Festival del Cinema di Frontiera. Uno degli eventi culturalmente rilevanti più importanti dell’estate siciliana.

19. Portopalo

È il Comune più a Sud di Sicilia. Basta pensare che Tunisi, in linea d’aria, è un po’ più su. Ha un centro minuscolo tutto dedicato al porto, ma non c’è dubbio: la vera attrazione di Portopalo è il mare. Dimenticate il cellulare: qui è difficile trovare campo. Ogni tanto, però, il roaming permette di agganciarsi agli operatori maltesi.

20. Isola delle Correnti

Ci si arriva da una delle spiagge più trafficate di Portopalo, quella del campeggio Captain, che per i siciliani è più che un’abitudine: è uno stato mentale. A scegliere su quale versante dell’isolotto fare il bagno, si sceglie in realtà il mare: da una parte lo Ionio, dall’altra il Mediterraneo che guarda l’Africa.

21. Modica

modica
Modica

In siculo, Mùrika significava roccia dura e non coltivabile. È forse questa l’origine del nome di uno dei Comuni che della sua particolare conformazione – Modica è una città arroccata – ha fatto il suo punto di forza. A Modica il Barocco non è solo Barocco. Diventa Barocco Siciliano. Fermatevi in piazza, mangiate una granita al cioccolato e poi correte a comprarne a chili da Bonajuto.

22. Scicli

Di Barocco siciliano in Barocco siciliano arriviamo al cuore di Vigata. La celebre cittadina inventata da Andrea Camilleri in cui muovere il suo commissario Salvo Montalbano. Il commissariato è il Comune di Scicli. Scicli è araba, normanna, aragonese. A Scicli si coltivano i pomodori e poi si fanno seccare al sole. È uno di quei posti che non puoi non vedere in una vacanza in Sicilia.

23. Sampieri

cosa fare in sicilia: Sampieri
Sampieri

È la frazione marinara di Scicli ed è un’insenatura naturale perfetta. Ha la forma di una conchiglia di sabbia finissima incastonata tra due braccia di roccia calcarea. Tra i centri limitrofi, Sampieri è anche quello con la vita notturna più vivace. Parliamo sempre di un paese di neanche mille abitanti, ma d’estate è tutta un’altra storia.

24. Marina di Modica

È più residenziale e meno festaiola di Sampieri, ma il mare non ha niente da invidiarle. La costa è ventosa, ma anche Marina di Modica offre due alternative di tutto rispetto: gli scogli che degradano dolcemente in acqua, permettendo un accesso al mare comodo e piacevole; e la sabbia giallissima tipica di queste zone.

25. Donnalucata e Plaja Grande

Chilometri di dune sabbiose a perdita d’occhio. Tra Donnalucata e Plaja Grande l’accesso al mare non è quello che manca. Spesso è stato definito – a ragione – il lungomare più bello di Sicilia. Le case sono separate dal mare da una stradina appena. E poi, fatevi un favore: aspettate il tramonto camminando verso la foce del fiume Irminio.

26. Punta Secca

Dal commissariato di Montalbano alla casa di Montalbano. Punta Secca è un borgo marinaro minuscolo e curatissimo, nel Comune di Santa Croce Camerina. Le giornate d’estate scorrono lente tra il mare e la piazza. Ce n’è una, proprio di fronte alla terrazza di Montalbano. Fermatevi nell’unico bar che c’è, comprate una granita ai fichi, con noci intere e cioccolato fondente fuso.

27. Marina di Ragusa

Forse il posto più famoso di tutto il litorale. Marina di Ragusa ha un porto turistico che sembra una bomboniera e una lunga passeggiata sul lungomare. È piena di locali ed è vivace come le mete turistiche di massa sanno essere. Il mare è bello, il gelato è buono, i mercatini sulla strada sono divertenti.

28. Ragusa

La storia di Ragusa si può dividere in un prima e un dopo. Prima del terremoto del 1693, che l’ha devastata. E dopo il terremoto del 1693, quando tutta la forza dei ragusani è stata assorbita dall’imponente ricostruzione. Adesso la città vera e propria è in alto, e guarda la sua gemella costruita poco più giù: Ragusa Ibla.

29. Ragusa Ibla

cosa fare in sicilia: Ragusa Ibla
Ragusa Ibla

Praticamente si chiama Ragusa Ragusa. Perché la città vecchia, quella distrutta dal terremoto, si chiamava Hybla. È stata ricostruita sull’impianto medievale dell’insediamento che l’ha preceduta, ma con tutte le conoscenze e la voglia di stupire del XVIII secolo. Quattordici dei suoi monumenti sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

30. Agrigento – Parti senza aver visto la Valle dei Templi?

cosa fare in sicilia: valle dei templi
La Valle dei Templi

Con una guida o senza, non importa. La Valle dei Templi, con tutta la sua maestosità, colpisce anche senza conoscere tutti i dettagli sugli stili delle colonne o sulle leggende degli dèi. Certo, quelli la rendono più affascinante. Ma provate a guardare il tramonto dal tempio di Zeus e qualunque pensiero passerà in secondo piano.

31. Scala dei turchi

cosa fare in sicilia: Scala dei Turchi
Scala dei Turchi

Intanto partiamo da un dettaglio: la Scala dei Turchi non è ad Agrigento, è a Realmonte. La provincia è la stessa, cambia il Comune. Salirci è facile, innamorarsene pure. La leggenda narra che la usassero gli invasori mori per attraccare con le loro imbarcazioni e salire su, fino a sorprendere la popolazione locale. Oggi è uno spettacolo di calcare a rischio erosione, andate a vederla finché siete in tempo.

32. Eraclea Minoa – Foce dei Platani

Lo sapevate che in Sicilia ci sono anche spiagge nudiste? I naturisti isolani – e anche quelli che vengono da fuori – si danno appuntamento alla Foce dei Platani, a Eraclea Minoa, in provincia di Agrigento. Dieci minuti di camminata per arrivare a una spiaggia sabbiosa protetta da occhi indiscreti. Ma attenzione: non è mai stata autorizzata.

33. Mazara del Vallo

cosa fare in sicilia
Mazara del Vallo

La più importante guida culinaria d’Italia, il Gambero rosso, prende il nome da un crostaceo che ha fatto la fortuna di Mazara del Vallo. Se ne pesca in grande quantità, lo si riconosce dal suo colore rubino intenso e vivace. Dopo una giornata in spiaggia, assaggiatelo freschissimo, crudo, con un po’ di limone, in uno dei tanti ristoranti di pesce del paese.

34. Terme di Sciacca

Sul monte Kronio, che sovrasta la cittadina di Sciacca, ci sono le Stufe di San Calogero. Si tratta di un posto unico al mondo, grotte naturalmente piene di vapore, saune offerte da Madre Natura. Tutta Sciacca, poi, è piena di stabilimenti termali: le acque calde e sulfuree che sgorgano dal terreno hanno permesso il fiorire di attività legate al benessere e alla salute. Cercate le piscine all’aperto, da cui si gode una splendida vista del mare.

cosa fare in sicilia: saline di Marsala al tramonto
Le saline di Marsala al tramonto

35. MarsalaQuella di Trapani, tra tutte le province siciliane, è forse la meno compresa. Forse per via di quella sua lontananza da tutte le altre. Marsala è famosa per due ragioni: è qui che sbarcò Garibaldi con i suoi Mille; dà il nome al vino che qui si produce, il cui colore è anche il Pantone del 2015. Per capire perché due sole ragioni non bastino, serve visitarla pronti a restare a bocca aperta.

36. Favignana

A guardarle dall’alto, le cale di Favignana servono a definire le cinquanta sfumature di blu. Il turchese di Cala Rossa, il blu intenso di Bue Marino, l’azzurro cielo di lido Burrone, il celeste di Cala Azzurra. Noleggiate una bicicletta al porto e riservatevi quattro giorni per passare da una spiaggia all’altra. Tanto i cellulari prendono poco, la rete 3G ancora meno, e per mangiare bene non serve TripAdvisor.

37. Saline di Trapani e Paceco

Tra i territori di Trapani e Paceco, ci sono più di mille ettari di terreno gestiti dal WWF. Si tratta della riserva naturale orientata, all’interno della quale i mulini e i mucchietti di sale raccolto si accumulano con precisione geometrica. Con un po’ di fortuna, mentre ci passate in mezzo vedete volare i fenicotteri rosa.

38. San Vito Lo Capo e la riserva naturale dello Zingaro

San Vito lo Capo

A settembre c’è il Cous Cous Festival, ma per volerci andare tutto l’anno basta pensare alla spiaggia lunga tre chilometri che bagna San Vito Lo Capo. Oppure, se la spiaggia è ancora poco, ci si può immergere nella bellezza della riserva dello Zingaro, l’unico tratto di costa siciliana che non ha una strada asfaltata che passa davanti al mare. Si entra a piedi. Ed è il suo bello.

39. Erice

Trovare foto di Erice senza la nebbia è un’impresa da titani. Fa poco più di 500 abitanti, arroccati tutti sulla sommità del monte Erice. Forse per il suo aspetto così alpino è stata inserita tra i borghi più belli d’Italia. Quando il cielo è limpido, ad aguzzare bene lo sguardo da Erice si vedono Ustica, Pantelleria, e perfino la Tunisia.

40. Mondello

Golfo di Mondello
Golfo di Mondello

Non c’è spiaggia, in Sicilia, famosa come la spiaggia di Mondello. Nell’eterno derby tra Catania e Palermo, i catanesi ci hanno provato per una vita a battere Mondello sul piano delle spiagge suggestive, ma non ci sono mai riusciti. I Borboni l’hanno definita «Un angolo di paradiso terrestre».

41. Bagheria

Con Baària Giuseppe Tornatore ha ricominciato a fare quei film che gli riescono così bene: le storie universali delle persone e dei luoghi. In Baària Tornatore racconta Bagheria, la città delle ville barocche del 1700. È il posto in cui i nobili di Palermo correvano a passare il periodo estivo. Adesso è un Comune popolosissimo e, allora come ora, i palermitani ci trascorrono l’estate.

42. Palermo

Palermo

La bellezza di Palermo è quella delle città che sono state capitali di regni ricchi e che hanno conservato l’impronta nobiliare di chi le ha vissute. Ma è anche la bellezza della contaminazione: i normanni da una parte e gli arabi dall’altra. In mezzo, la città. Ed è proprio questa natura mischiata ad aver portato, nel 2015, sette monumenti di Palermo a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

43. Cinisi

Tra la casa del giornalista Peppino Impastato e quella del mafioso Gaetano Badalamenti c’erano solo cento passi, lì a Cinisi. Ci sono volte che in vacanza si può pure fare un giro impegnato e andare, per esempio, alla casa-museo di Peppino Impastato, per scoprire che se c’è una cosa che una certa Sicilia ha nel dna è l’antimafia.

44. Cefalù

Un mare da sogno, una cinta muraria medievale, una cattedrale che porta con sé i ricordi delle dominazioni passate, eccellenti servizi ai cittadini. Cefalù è la città perfetta in cui passare una giornata un po’ a scoprire la storia e un po’ a riposarsi davanti al mare.

45. Tusa

A Tusa l’arte contemporanea è di casa. Per via del museo a cielo aperto Fiumara d’Arte – ideato dal mecenate Antonio Presti – che consiste in una serie di sculture posizionate lungo gli argini del fiume, che ormai è un delizioso torrente. Nel suo genere, è una delle aree culturali più grandi d’Europa.

46. Milazzo

Milazzo non è soltanto il porto per nuotare verso le isole Eolie. È anche una cittadina deliziosa, probabilmente tra le più sottovalutate della Sicilia orientale. Di sicuro, è il posto in cui si mangia la migliore panna montata artigianale del mondo. Che sulla granita al cioccolato fondente è un capolavoro. Provare per credere.

47. Isole Eolie

Isole Eolie
Isole Eolie

Le Isole Eolie hanno ciascuna una vocazione diversa dall’altra. Vulcano e Panarea sono quelle più festaiole, Lipari è quella un po’ per giovani un po’ per signori, Alicudi e Filicudi sono fatte per gli eremiti, Salina è per gli amanti della bellezza in senso stretto. Un arcipelago democratico.

48. Taormina

cosa fare in sicilia: Taormina
Teatro Greco di Taormina

Comprate un biglietto per un concerto, uno qualunque. Tanto, con la cornice del Teatro Greco di Taormina pure un concerto in do minore per oboe solista sarebbe uno spettacolo commovente. Taormina, per il resto, è la bomboniera di Sicilia. Bella, precisa, perfetta. Ci sono pure le navette per lasciare la macchina in uno dei parcheggi e arrivare al centro senza intasarlo.

49. Gole dell’Alcantara

Un canyon lavico scavato da un fiume, l’Alcantara, di acqua gelida che scende dritta dall’Etna. Le Gole sono un paesaggio straordinario, fatto per gli amanti della natura e delle emozioni. Fate attenzione: l’ingresso è gratuito. Accanto a quello – a pagamento – del parco privato, c’è la scaletta pubblica comunale. Certo, la scala è più scomoda dell’ascensore, ma pensate a quante calorie in meno.

50. Castello di Calatabiano

Continuando a parlare di scale e ascensori, c’è il Castello di Calatabiano. Arroccato sulla punta più alta di un monte, per salirci ci sono due strade: il ripidissimo sentiero a piedi, per percorrere il quale ci vuole poco più di un’ora di cammino, e l’ascensore panoramico a pagamento. Da lassù, la vista è un incanto e il recupero architettonico fa il resto.

All’elenco dei 50 luoghi da visitare in Sicilia, volendo, se ne potrebbe anche aggiungere un altro intitolato: “Le migliaia di cose da fare in Sicilia”. Scoprile con Sicilying!

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