Cosa vedere in Sicilia: Il museo a cielo aperto tra piramidi e labirinti

Se qualcuno vi avesse detto che in Sicilia esiste una piramide, sicuramente avreste pensato che fosse un’utopia.

In realtà non è del tutto errato, ma non ha nulla a che vedere con antichi luoghi di sepoltura di sovrani egizi o architetture cerimoniali dei Maya.

Ci troviamo nei pressi di Castel di Tusa, in provincia di Messina, dove nel 1982 nasce il museo a cielo aperto di scultura contemporanea Fiumara d’Arte. Si tratta di un itinerario culturale che si svolge in parte lungo la costa, ma soprattutto nell’entroterra, attraverso le foreste ai confini tra i Nebrodi e le Madonie ed agli argini del fiume Tusa. Questo progetto, in continua evoluzione, ha visto impegnati artisti contemporanei sia italiani che stranieri.

Scoprite con Sicilying quali sono le sculture realizzate nel corso degli anni.

La materia poteva non esserci

Cosa vedere in Sicilia: la materia poteva non esserci.
“La materia poteva non esserci” – © Lacocio.it

E’ stata realizzata in cemento armato nel 1986 da Pietro Consagra in un contrapposto cromatico che evidenzia il rapporto uomo-ambiente.

La Finestra sul mare

la finestra sul mare
La finestra sul mare

Una vera e propria finestra di ben 18 metri che incornicia il mare, realizzata da Tano Festa e dedicata al fratello poeta. E’ un inno al colore e all’infanzia, temi ricorrenti nelle opere dell’artista. 

Stanza di barca d’oro

Cosa vedere in Sicilia: la stanza di barca d'oro
Stanza di barca d’oro – © Amnotizie.it

Scavata nella parete di un monte, la “Stanza di Barca d’Oro”, è un opera di straordinaria suggestione e bellezza, realizzata dall’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa.

Si tratta di un corridoio sotterraneo di 35 metri rivestito di lastre metalliche, nel quale si scorge la sagoma di una barca capovolta rivestita di foglie d’oro, raccordata al suolo dal suo albero maestro in marmo rosa.

Arethusa

Cosa vedere in Sicilia: la caserma dei carabinieri riqualificata
Arethusa – © Rita Bevilacqua

Questa opera decorativa, realizzata da Piero Dorazio e Graziano Marini, nasce con l’intento di cambiare il volto di una architettura militare, come quello della caserma dei Carabinieri di Castel di Lucio, grazie all’esplosione di colori e alla vivacità cromatica utilizzati dai due artisti. Alla ceramica policroma gli artisti hanno affidato il ruolo di riscattare il grigiore (e gli abusi) di tante abitazioni dell’edilizia siciliana.

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Energia Mediterranea

Energia Mediterranea – © Guidasicilia.it

Un’onda blu in mezzo alla natura selvaggia che lega la montagna al mare. E’ l’opera di Antonio di Palma realizzata in cemento che dà proprio l’idea del movimento di un’onda gonfiata dal vento.

Il labirinto di Arianna

Il labirinto di Arianna – © Gramho.com

Opera di Italo Lanfredini realizzata in calcestruzzo dai colori della terracotta.

E’ un vero e proprio labirinto concentrico, un percorso fisico ma anche interiore impossibile da non attraversare tutto una volta che si è entrati. Il calcestruzzo non è stavo levigato ma viene eroso, trasformato e ammorbidito dagli agenti naturali, cioè sole, pioggia e vento, nonché dai visitatori, che lasciano il loro segno.

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Una curva gettata alle spalle del tempo

Cosa vedere in Sicilia: l'opera di Paolo Sciavocampo in cemento armato e ferro
Una curva gettata alle spalle del tempo – © Artitribune.it

L’opera di Paolo Schiavocampo, posta in uno spazio di campagna, consiste in un monolite di cemento armato e ferro che si avvolge su se stessa imitando il movimento di una vela battuta dal vento. 

Il muro della vita

Il muro della vita
Il muro della vita – © Napolitan.it

Artisti ceramisti nazionali e internazionali si sono uniti per riqualificare un vecchio muro in cemento della strada provinciale Castel di Lucio-Mistretta. Sono state innestate da ogni artista delle opere di terracotta davvero singolari rendendo questo muro piacevole da ammirare.

Respiro

Respiro
Respiro – © TypicalSicily

E’ la più recente scultura realizzata per il percorso Fiumara d’Arte. Si tratta di una scultura realizzata in gesso da Giacomo Rizzo, di oltre tre metri per due che racchiude l’«impronta» di Monte Pellegrino. La particolarità è che questa opera è stata ricontestualizzata a Castel di Tusa ed ambientata per la prima volta in un paesaggio naturale marino.

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Piramide al 38° Parallelo

Cosa vedere in Sicilia: piramide al 38° parallelo
Piramide al 38° parallelo – © Cityexcapce

L’ultima opera di cui vogliamo parlarvi, e anche quella più inusuale, è la Piramide al 38° parallelo di Mauro Staccioli.

Il sito prescelto per realizzare questa scultura è un’altura del territorio di Motta d’Affermo, le cui coordinate geografiche centrano esattamente la consistenza matematica del trentottesimo parallelo. 

L’opera è un tetraedro titanico cavo realizzato in acciaio corten. Parzialmente sprofondata nel territorio roccioso, presenta una fessura lungo lo spigolo occidentale che rende ancora più preciso il suo collocarsi nella specificità del luogo e nello spazio cosmico.

Come un faro introverso, testimone consapevole del ciclico e irreversibile scorrere del tempo, cattura la luce solare attraverso la fessura, registrando nel proprio ventre geometrico i riverberi luminosi dallo zenit al tramonto. Al concetto di immortalità, notoriamente correlato alla piramide faraonica, subentra qui il concetto più responsabile di transitorietà, attraverso il quale l’artista celebra la vita nel suo incessante anelito all’eterno.

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