La cultura popolare e le sue feste
Come è d’uso in tutto il Meridione, non c’è paese senza festa del santo patrono e quindi l’elenco sarebbe praticamente interminabile.
Per questo ci limitiamo a segnalare, in particolare, le più caratteristiche fra le manifestazioni religiose che si svolgono in occasione della Settimana Santa.
Si tratta, in prevalenza, di tradizioni importate in Sicilia il periodo della dominazione spagnola. Quella più famosa è la ‘processione degli incappucciati’ che va in scena proprio ad Enna ed ha il suo culmine in occasione della processione del Venerdì Santo, durante la quale sfilano in camice bianco e mantelline diversamente colorate, a secondo della Confraternita di appartenenza, e col capo coperto da cappucci, circa 2.500 confrati che portano i fercoli di Gesù morto e della Madonna Addolorata, sulle note di diverse marce funebri.
Ad Aidone, invece, la domenica di Pasqua, assieme alla statua dell’Addolorata ancora vestita a lutto che va in cerca di Gesù risorto, escono in processione i ‘santuni, gigantesche statue che rappresentano i dodici apostoli. Sono costituite da intelaiature di legno alte tre metri circa e cave all’interno, dentro cui si posizionano i portatori, con in cima una testa di cartapesta.
Si muovono freneticamente in cerca di notizie fino a quando la statua che rappresenta l’apostolo Giovanni va incontro alla Madonna per annunciarle la Resurrezione. Quando avviene l’incontro col Risorto (la giunta) il mantello nero della Madonna viene sostituito da uno azzurro.
Il mondo contadino ha caratterizzato, fino a pochi decenni fa, la società e la cultura dei paesi dell’ennese. Tracce di memoria di questo mondo, ormai quasi del tutto tramontato, si possono osservare nei diversi musei antropologici che sono stati istituiti in numerose località.
Segnaliamo in particolare quelli visitabili ad Agira, Nissoria, Piazza Armerina, Sperlinga, Valguarnera e Villarosa.
In quest’ultimo centro è anche possibile visitare un particolare Treno Museo, ubicato nella ormai dismessa stazione ferroviaria del paese: otto vecchi vagoni, utilizzati per le deportazioni degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, ospitano una mostra di oggetti, foto e attrezzi d’epoca che raccontano la dura vita dei minatori delle zolfare, assieme ad una raccolta di attrezzi contadini, arredi e oggetti d’uso quotidiano.
Non manca, naturalmente, un vagone dedicato esclusivamente alla memoria ferroviaria con foto, telegrafo, takigrafo lanterne e altro ancora.
Il tempo libero e le manifestazioni culturali
A parte le feste patronali e le sagre locali, la provincia di Enna non offre molte occasioni di intrattenimento culturale, anche se in anni recenti poteva vantare interessanti rassegne dedicate al jazz e al tango argentino.
Ci riferiamo, in questo caso, alle manifestazioni che in passato Troina ha dedicato ad Ignazio Andrea Corsini, una delle più celebrate voci della musica argentina, nato in quella cittadina nel 1891 ma emigrato in Argentina all’età di cinque anni.
L’unica iniziativa che ancora perdura è il cartellone di spettacoli teatrali e musicali che in estate vengono messi in scena nei cortili del Castello di Lombardia di Enna, il “Teatro più vicino alle Stelle”.
A cavallo fra storia e folklore, resiste, invece il ‘Palio dei Normanni’ a Piazza Armerina.
Fra cortei con oltre 600 figuranti in costume e la rievocazione dell’ingresso in città, nel 1091, delle truppe di Ruggero il Normanno che l’avevano liberata dalla dominazione araba, a Piazza Armerina si svolge a metà agosto Il Palio dei Normanni che ha il suo epilogo giorno 14, quando i cavalieri delle quattro antiche contrade della città -Canali, Casalotto, Castellina e Monte- si sfidano in una Giostra, detta anche Quintana del Saraceno, durante la quale dovranno superare quattro prove di abilità e destrezza.
Sempre ad Enna, attorno al lago di Pergusa si sviluppa l’omonimo Autodromo, un circuito di circa 5 Km, nel quale si svolgono competizioni nazioni e internazionali sia per auto che per moto.
Due sono, infine, i parchi tematici che sono stati recentemente aperti in provincia.
A Piazza Armerina, non a caso nei pressi della Villa Romana del Casale, è sorta ‘Romaland’, un parco divertimenti ispirato alla storia dell’Impero romano
In territorio di Regalbuto, sulle rive del lago Pozzillo, è presente, invece, il Parco ‘Pozzillo avventura’ che permette di praticare, a diretto contatto della natura, giochi e attività sportive a basso impatto ambientale, un modo diverso e intelligente per divertirsi nel rispetto del territorio.
Lo shopping
Per chi è appassionato di artigianato locale, la provincia di Enna non presenta un’offerta molto ampia.
Qualche interessante laboratorio di ceramiche artistiche tradizionali si trovano a Regalbuto mentre a Centuripe si trovano delle ceramiche che imitano, per forme e decorazioni, quelle della più antica tradizione greca e romana.
Sperlinga è il centro in cui sono maggiormente vive diverse tradizioni artigianali legate alla cultura contadina. Ancora oggi è possibile trovare donne che tessono al telaio a mano, utilizzando strisce di stoffe ricavate da abiti usati, le ‘frazzate’, tappeti variopinti decorati con motivi geometrici o figure stilizzate.
Si utilizzano invece fibre vegetali ricavate dalla canna, dal salice e dall’olivastro per costruire ceste di varie forme e dimensioni, mentre il giunco viene usate per le caratteristiche ‘fiscelle’, impiegati come contenitori per ricotta e formaggi, mentre la ferula è utilizzata per realizzare i ‘furrizzi’, particolari sgabelli che erano comuni nelle case dei contadini.
Una ghiotta occasione è invece rappresentato dal Sicilia Outlet Village, l’unico centro commerciale di questo tipo aperto in Sicilia, situato in territorio di Agira, in un punto strategico lungo l’autostrada Catania Palermo, a 40 km da Catania e 70 da Palermo.
Nel contesto di un grazioso borgo rurale ricostruito come un set cinematografico, dà ospitalità a più di cento negozi, quasi tutti monomarca, in cui è possibile acquistare a prezzi molto scontati abbigliamento e accessori dei marchi più prestigiosi della moda italiana e internazionale.
I prodotti tipici
Trattandosi di un territorio in cui ancora prevalente la vocazione agricola che tende a modernizzarsi, non possono, invece, mancare le produzioni tipiche che, in qualche caso, hanno già raggiunto livelli di eccellenza.
Per quanto riguarda i legumi, parliamo della Lenticchia nera, che si produce nei territori di Enna, Leonforte, Calascibetta, Nicosia, e della Fava larga di Leonforte, compresa nella lista dei presidi di Slow Food.
Sempre in materia di legumi va segnalata una pietanza locale, la ‘frascatula’, una polenta di farina di cicerchia insaporita con lardo e broccoletti, tipico di Sperlinga.
Mentre fra i prodotti dell’orto spicca il Peperone di Cerami, la frutticultura ennese vanta addirittura due IGP: l’Arancia rossa di Centuripe e la Pesca tardiva di Leonforte, caratterizzata dalla pratica dell’insacchettamento dei singoli frutti dentro sacchetti di carta pergamenata che evitano, in fase di maturazione, gli interventi con prodotti antiparassitari.
Troviamo ancora due rinomati prodotti DOP: la Pagnotta del Dittaino, un pane che perpetua la grande e antica tradizione frumentaria del territorio, e il Piacentino ennese, un formaggio prodotto con latte di pecora con l’aggiunta di zafferano e di pepe nero in grani che gli conferiscono una caratteristica colorazione giallo-arancione e un sapore lievemente piccante. Diversi sono i luoghi di produzione e, fra questi, segnaliamo Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Enna, Piazza Armerina, Pietraperzia, Valguarnera e Villarosa.
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Sulla scia della riscoperta di questo formaggio è ripartita anche la produzione dello Zafferano, nei territori di Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Enna e Valguarnera Caropepe, presente in passato e che era quasi del tutto scomparsa.
Quanto ai prodotti della tavola, a Troina si può assaggiare ‘a vastedda co sammuccu’ una morbida focaccia rustica aromatizzata con i fiori dell’albero del sambuco (in siciliano sammucu) e farcita con salame o pancetta e tuma.
Per la pasticceria, oltre ai tradizionali e variegati dolci a base di ricotta (se ne produce tanta e di buona qualità da queste parti), una menzione particolare meritano le ormai affermate ‘Cassatelle’ di Agira, ” con involucro di pastafrolla ripieno di mandorle, cacao e farina di ceci.
Tipiche di Troina e Agira, ma si trovano anche nei locali di molti altri paesi, i “nfasciateddi” una pasta frolla con succo concentrato di ficodindia e un po’ di cannella spolverata di frutta secca tritata (composta da mandorle, pistacchi, nocciole e noci abbrustolite),
A Sperlinga, infine, il dolce tipico locale è il ‘tortone’, a base di pasta di pane cosparso di zucchero e cannella.