Vini dell’Etna: viaggio tra le eccellenze a marchio DOC
L’Etna, nell’immaginario collettivo, è la meta ideale per escursionisti, amanti del trekking o più in generale per chi voglia vivere un’esperienza a contatto diretto con la natura lontano dal caos cittadino. In realtà l’Etna offre molto più di questo, un aspetto intrigante e gustoso che solo i veri wine lovers o i curiosi possono apprezzare.
LA PARTICOLARITA’ DEL TERRENO
La particolare conformazione sabbiosa del terreno formatosi dal disfacimento della lava, e dunque ricco di cenere e di sali minerali, ha dato ad una tradizione antichissima che si tramanda di generazione in generazione, testimoniata da vecchie vigne coltivate con i vitigni autoctoni del territorio. Persino il poeta Teocrito nel III secolo a.C ne parlava in uno dei suoi Idilli.
DOC ETNA
L’Etna è stata la prima denominazione di origine controllata, marchio che individua i vini di qualità prodotti con uve raccolte in una zona specifica, ad ottenere il riconoscimento della denominazione di origine, la Doc Etna. Questa è stata riconosciuta con DPR dell’11.08.1968 pubblicato sulla GU del 25.09.1968.
L’area di produzione della denominazione di origine interessa gran parte dei comuni che si trovano alle pendici dell’Etna, tra i quali Linguaglossa, Trecastagni, Viagrande e Castiglione di Sicilia.
VITIGNI AUTOCTONI DELL’ETNA
Per i meno esperti, un vitigno autoctono è una particolare varietà di vite utilizzata per la produzione di vino, coltivato e diffuso nella stessa zona storica di origine del vitigno stesso e dunque non trapiantato da altre aree. Ogni vitigno autoctono presenta una propria forma e colore del grappolo, del chicco e delle foglie e conferisce al vino alcune caratteristiche organolettiche che lo rendono unico nel suo genere.
Ecco quali sono i principali vitigni autoctoni dell’Etna.
Vitigni a bacca rossa
Nerello Mascalese: tra i Vini dell’Etna, è il principe indiscusso dei vitigni coltivati , nonché il più diffuso. Viene coltivato tra i 350 ed i 1000 metri di altezza da tempi immemorabili ed ha una forma rotonda. Il vino ottenuto da questo vitigno ha un colore rosso rubino con sfumature granate e tra gli aromi prevalgono i sentori di frutta a bacca rossa con sfumature speziate di tabacco e vaniglia. E’ un vitigno a maturazione tardiva, la vendemmia avviene, infatti, a metà ottobre.
Nerello Cappuccio: è uno dei vitigni più antichi e viene coltivato tra i 350 e i 900 m.s.l. La forma del grappolo è ben diversa da quella del nerello mascalese, infatti ha un grappolo piccolo e dalla conformazione a “pigna”. I vini ottenuti, dal color rosso rubino vivo, a differenza del Nerello Mascalese non sono adatti ad un invecchiamento estremo. Le note di profumo che lo caratterizzano vanno dall’estratto del legno, alla vaniglia ma anche alla ciliegia. Anche il Nerello Cappuccio è un vitigno a maturazione tardiva.
Vitigni a bacca bianca
Carricante: viene coltivato nel versante orientale e meridionale dell’Etna ad altezze più elevate rispetto ai vitigni a bacca rossa (tra i 950 ed i 1500 metri di altezza). Il significato del nome, deriva proprio dall’abbondante produzione che questo vitigno riesce a dare rispetto agli altri Vini dell’Etna. Tra gli eleganti aromi si possono sentire la zagara e fresche note di frutta bianca, mela, agrumi e nuances di anice.
Minnella: L’assonanza con la celebre parola dialettale “minna”, ovvero seno, non è un caso. Questa varietà a bacca bianca deve infatti la sua etimologia al termine siciliano per il seno femminile, proprio a causa della forma allungata del grappolo. L’uva Minnella matura tra la seconda e la terza decade di settembre, quindi in anticipo rispetto agli altri vitigni autoctoni etnei. Il colore del vino che ne deriva è giallo paglierino mentre i profumi sono intensi e fruttati con sentori di anice.
Catarratto: sebbene sia coltivato prevalentemente nella zona del Trapanese, questo vitigno cresce anche alle pendici dell’Etna, dove viene vendemmiata tardivamente rispetto alle altre zone. Sul piano olfattivo il sentore di fiori bianchi e frutta a polpa bianca è il più diffuso.
Tenuta Monte Gorna
Se vi è venuta voglia di degustare i vini prodotti da questi particolari vitigni, nel versante sud dell’Etna, tra i crateri spenti Monte Gorna e Monte Ilice si trova l’azienda Tenuta Monte Gorna. Qui i vigneti sono impiantati a Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio per la produzione dell’Etna rosso e a Carricante e Catarratto per la produzione dell’Etna bianco. Questi vigneti sono coltivati da oltre dieci anni con il metodo dell’agricoltura biologica e cinti da possenti terrazzamenti di muri in pietra che rappresentano la memoria storica di un paesaggio rurale antichissimo.
I vini prodotti in azienda sono l’Etna Bianco DOC (Carricante 60% e Catarratto 40%), l’Etna Rosso DOC (Nerello Mascalese 80% e Nerello Cappuccio 20%) e l’Etna Rosso DOC in Barrique con un tempo di maturazione ed un affinamento inferiori rispetto all’Etna Rosso DOC.
Vi consigliamo di visitare la cantina con vista spettacolare sull’Etna e prendere parte alla degustazione vini Etna di questi 3 particolari vini, seguita poi da un pranzo realizzato con prodotti autentici del territorio.
Un ottimo modo per avvicinarsi al mondo dei Vini dell’Etna e scoprire le qualità di questo territorio.