Curiosità sulla Sicilia: ecco alcuni luoghi che (forse) non conoscevi

Curiosità sulla Sicilia: ecco alcuni luoghi che (forse) non conoscevi.

La Sicilia, si sa, è un luogo affascinante sotto diversi aspetti; culturale, artistico, gastronomico. Basti pensare alle dominazioni ostrogote, bizantine, islamiche che si sono succedute nel corso dei secoli e che le hanno conferito una multiculturalità unica. Terra immersa nella storia, la bella Isola è conosciuta in tutto il mondo per monumenti quali la Valle dei Templi, il Teatro Antico di Taormina oppure il Teatro Massimo di Palermo.

La Sicilia però non è solo questo. Sono infatti numerosi i luoghi sconosciuti, ma che celano realtà misteriose e veri e propri capolavori.

Scopriamo insieme alcune curiosità sulla Sicilia!

Il giardino incantato di Sciacca

giardino incantato di sciacca
© fondoambiente.it

Ci troviamo a Sciacca, provincia di Agrigento, nota per il suo Carnevale con carri allegorici e sfilate con costumi ogni anno diversi che sorprendono grandi e piccoli.

Ma diamo uno sguardo ad un altro aspetto meno conosciuto, un luogo misterioso ovvero il Giardino incantato o Castello Incantato, opera dell’artista Filippo Bentivegna. Si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto caratterizzato da teste scolpite in ogni dove. Filippo Bentivegna, soprannominato “Filippo di li testi”, è l’autore di queste opere create al seguito di un incidente avvenuto in America a causa di una rissa gli recò gravi danni al cranio; motivo per il quale gli fu detto di non poter più lavorare.

Caratterizzato da una vita tormentata, l’artista fu costretto ad emigrare in America per problemi di natura economica, ma non ebbe sorte neppure in quel caso. In seguito alla grande delusione subita a causa dell’ incidente che gli impedì di realizzarsi professionalmente, l’artista si reinventò e cominciò a scolpire volti di ogni genere: tristi, allegri, malinconici, persi nel vuoto, gente comune e personaggi noti, visi che rappresentano la realtà o la fantasia.

L’artista non faceva parte di nessuna accademia d’arte, né scuola di pensiero; pertanto le sue opere sono frutto della sua fantasia e sono raggruppate oggi in un percorso che porta alla dimora in cui viveva.

La sua arte verrà apprezzata in seguito al suo decesso da un assistente di JeanDubuffet, fondatore del concetto di Art Brut (arte grezza) che chiese alla famiglia dell’artista la donazione di alcune sue opere che sono oggi esposte al museo di Art Brut di Losanna.

Rilassati a Sciacca!

La palazzina cinese di Palermo

La Palazzina cinese di Palermo
© aviontourism.com

Mai sentito parlare della Palazzina Cinese di Palermo? Si tratta di un’opera realizzata alle fine del 1700 e caratterizzata da uno stile tipicamente orientale, motivo di diversi interrogativi sul possibile passaggio di popoli orientali dal capoluogo. La risposta è negativa. Le caratteristiche del palazzo sono il frutto di una passione per l’arte orientale che si era diffusa in quel periodo in Europa e che spingeva le famiglie nobiliari a decorare le proprie abitazioni con questo stampo tipicamente orientale.

La Palazzina Cinese si sviluppa su 4 livelli: la prima sala è dedicata agli incontri del re con le altre delegazioni. Su questo piano sono presenti scritte in diverse lingue e raffigurazioni di vita quotidiana di personaggi cinesi che conferiscono una nota internazionale a questa parte della struttura.

Sullo stesso piano troviamo la sala da pranzo con la tavola matematica che tramite un particolare sistema permetteva di trasportare le bevande dalla cucina, un sistema allora molto frequente soprattutto nelle famiglie reali.

Salendo al primo piano vi sono le stanze di dame e cavalieri che sono suddivise per sesso. La parte più particolare si trova però sul secondo piano, dedicato alla regina, caratterizzato da diversi stili quali Impero e neoclassico che si fondono creando un mix molto particolare. Altra curiosità: i servizi si trovano accanto la sala da ballo in quanto i musicisti suonavano anche mentre i reali facevano il bagno.

Passeggiata in bici a Palermo?

Il museo Whitaker di Mozia

Museo Whitaker di Mozia
© webcamturismo.com

Ultima, ma non per importanza Curiosità sulla Sicilia: parliamo di un luogo situato in provincia di Trapani, siamo a Mozia, al museo Whitaker in precedenza abitazione dallo stesso archeologo Giuseppe Whitaker dal quale prende il nome.

Ma qual è la caratteristica che lo rende così unico? È il primo museo punico – siciliano e racchiude al suo interno sia reperti frutto di scavi che trovati casualmente. Al suo interno sono presenti diversi oggetti unici, come ad esempio anfore della tradizione greco/fenicia ed etrusca, vasi a vernice nera, gioielli, armi e utensili a quei tempi di uso comune che ci illustrano le caratteristiche della vita del tempo.

Ma ciò che caratterizza più di tutti questo museo dalle mille risorse, è la Statua dell’Auriga di Mozia in stile arcaico-ionico del V° secolo a.C., la vera protagonista della sala. Questa parte della struttura era in passato il cortile del proprietario che decise già quando era in vita di trasformare parte della propria dimora in un museo archeologico.

L’ opera fu ritenuta talmente tanto bella e preziosa che fu esposta nella sala del Partendone del British Museum di Londra in occasione delle Olimpiadi e rimase lì fino al Settembre 2012 in seguito ad uno scambio culturale.

Ma ancora oggi, nonostante l’inestimabile valore dell’intero museo composto da opere e reperti unici, resta una meta quasi sconosciuta sia dai turisti che dai siciliani.

Vola nel vento di Marsala!

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